Sarà abbastanza difficile per l’economia internazionale sfuggire a un significativo rallentamento globale e anche il ciclo dei profitti per le società quotate sarà sottoposto a una severa contrazione nei prossimi mesi. Lo scenario post Covid e post-bellico si delinea molto complicato e caratterizzato da bassa crescita, alta inflazione e contrazione generalizzata dei redditi reali. La teoria a sostegno della stagflazione si fa sempre più realistica e persistente, dato che i fenomeni considerati temporanei si stanno trasformando ora in sostenibili.
La dinamica del debito pubblico dei paesi occidentali è destinata a salire in modo inesorabile, per cercare di sostenere un sistema in crisi strutturale che ha cercato di nascondere i problemi con le bolle speculative e un facile debito privato. Infatti, mentre i mercati salivano il sistema sottostante andava inesorabilmente in pezzi. Il problema è che per sostenere tale traiettoria di indebitamento pubblico si richiede una strategia orientata al finanziamento del debito tramite le Banche Centrali e politiche fiscali a danno del capitale e del risparmio. D’altronde, o salvi il debitore o salvi il creditore. Quando però il debitore pubblico diventa il driver della crescita è opportuno farsi delle domande.
I legislatori saranno sempre più in confusione e accentueranno l’instabilità prospettica di breve e di lungo periodo. Il tasso di crescita potenziale dell’economia Usa è ora stimabile all’1% contro il 2% del periodo pre-pandemia e il livello dei tassi reali neutrale è tendenzialmente negativo. Questo vuol dire che le politiche monetarie non sono in grado di fermare l’inflazione in corso perché dovrebbero portare i tassi d’interesse vicino al 7%. Ma in questo modo, con un’inflazione al 7% e i tassi al 7%, si avrebbe una politica monetaria reale vicino al tasso R* (R star = tasso d’interesse reale neutrale), cioè né espansiva né restrittiva. La Fed non riuscirà mai a far salire i tassi in questo modo senza procurare un crack finanziario. È dunque prevedibile che saranno le condizioni finanziarie dei mercati a dettare politiche monetarie restrittive o espansive a seconda dei risk off e risk on che si realizzeranno di volta in volta...
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